Tutti i colori del bianco


Lorenzo Marini (2016)

UN OSSIMORO VISIVO

Tra le figure retoriche del nostro parlare e leggere una è particolarmente affascinante. L’ossimoro. Una stupenda forma di antitesi, due parole di opposto significato che creano un’effetto contraddittorio e paradossale. Ma, va detto, bellissimo. Inaspettato. Straniante. Ecco, Mario La Fortezza crea un ossimoro visivo. Per tre ragioni. […]

 

Mario La Fortezza

TUTTI I COLORI DEL BIANCO

Tutti i colori del bianco racchiusi nell’essenzialità delle forme geometriche elementari.Magia della sintesi e dell’astrazione. Tutta la luce che c’è è nel silenzio del bianco. […] 

Nelle  immagini finali l’allestimento presso la chiesetta di S. Nicola a Locorotondo

(10-24 agosto 2016)

Curatrice della mostra Aura Lei per il CESM Valle d’Itria


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[…] Una il bianco, ma lo colora. Esattamente come usa il colore e lo sbianca, lo nebulizza, lo sfuma. Come nelle pitture impressioniste la realtà non viene spiegata ma suggerita. Ci trovi l’energia della luce, dentro, non la compattezza della materia.

Ecco, nella foto di Mario la realtà non è reale. Mai cruda o iperrealista, ma educata e bisbigliata appena. Sembra di sentire il suo tono di voce. I suoi scatti sono le sue parole.

Il secondo motivo è il contrasto tra quello che ritrae e come lo fa. Tra il soggetto e la sua calligrafia. Va a Locorotondo, suo paese d’origine, e fotografa case, architetture, terrazzi e strade. Roba da tonnellate di mattoni, cemento, intonachi, porte, sassi, tutto un tripudio di pesantezza. Ma bianca, però. Bianca da star male, come una neve estiva che lenisce e conforta il cuore. Ecco, ritrae case immobili ma lo fa con leggerezza. I profili si stagliano su un cielo blu, nella realtà della Puglia, ma nelle sue foto i suoi bianchi diventano gialli pallido, dialogano in armonia con un cielo azzurro chiaro, per dire. Le sfumature ci sono tutte, un armonia di tinte pastello, che la materia può far male, ma il sogno tonifica l’anima.

Il terzo motivo è che non usa carta fotografica normale, non va al laboratorio, non si ferma dove la maggioranza è al traguardo. No, lui sperimenta. Vuole vedere chi ha ragione, se lui o la realtà. Se vince la materia o la poesia. Sembra un maestro di calligrafia giapponese che usa la vita attorno invece che l’inchiostro. Ma poi, disegna. Dipinge. Ritocca. Aggiunge con dei semplici pastelli delle zone colorate, che il bianco su bianco risulta perfino troppo angelico. Rafforza dei profili, o smorza degli angoli, insomma rielabora come un ritoccatore ma facendo il suo opposto. Il ritoccatore procede per definizione e perfezione del dettaglio, mentre Mario sfuma tutto quello che sembra spigoloso, eccessivo, materico. In fondo lui non usa pennelli normali. Al posto delle setole ci mette dei pezzetti di nuvola.

Lorenzo Marini

[…] Il bianco è il big bang, la prima manifestazione dell’atto della creazione, lo scoppio iniziale che opera la trasformazione del caos in cosmo. 

Queste immagini parlano della nascita, formazione e gestione del mio sentire e servire l’armonia, parlano della mia grande passione per il bianco, dell’estasi racchiusa nella celebrazione del bianco. Il bianco contiene tutti i colori.

Mario La Fortezza


[…] Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere.
Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere.

Robert Doisneau

Credo davvero che ci siano cose che nessuno riesce a vedere prima che vengano fotografate.

Diane Arbus




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