Cielo aperto


 Ci sono immagini che valgono mille parole ma ci sono anche immagini che fanno passeggiare la mente e il cuore e diventano Arte. Mario, fotografo di lungo corso, ora è artista di vascello nei cuori di chi guarda, e come tutti gli artisti la sua immaginazione, il suo modo di vedere fa sognare noi, pesanti sulla terra.  Osservando questa raccolta di immagini non è possibile non aggiustarsi i capelli scompigliati da un vento birichino che strapazza gli aquiloni, e sfogliando pagina non possiamo non udire lo stupito rapimento di grandi e piccini che seguono queste forme colorate che volteggiano capricciose.  Impressioni nel cielo che raccontano sogni, carezze e strappi di filo, descritte con un segno  
dolcissimo e discreto, quasi trasparente. La tecnica di La Fortezza è sopraffina, come solo il vero artista riesce a gestire, questi bianchi sabbia e cieli cerulei di occhi di bimbi non sono uno scatto casuale, non è un colpo di fortuna. La composizione è fintamente ruffiana, in realtà coraggiosa e nuova, bilanciata perfettamente con il cavalletto fortemente appoggiato sulle nuvole. Queste immagini si fanno ascoltare perchè raccontano un mondo che si è creato per pochi momenti, un turbinio di colori come la festa di Cervia, una ricorrenza dove per breve tempo aquiloni da tutto il mondo si rincorrono senza conoscersi mai.  In tutte queste immagini manca una cosa, manca il nero. 
 Non ha posto in una festa variopinta si ma pallida di colore, quasi un bianco e nero dove il nero non c’è e il colore fa capolino come un sole solleticato da quei lunghi nastri colorati. Non c’è pace in quel rincorrersi, ma non c’è neanche fatica, non vediamo queste scene, ma le meditiamo con i pochi elementi che l’occhio vede ma che il cuore arricchisce con gli stimoli giusti. L’arte di La Fortezza è sottile e forte come il filo dell’aquilone, se si tira troppo la tensione la spezza, se si cede cade l’illusione: e guardandola ammirati stiamo con il naso all’insù, a cercare con lo sguardo quello che la purezza d’animo di un artista ha già visto con una leggerezza eccezionale che solo il vento scompiglia.

Franz Pagot, (AIC Direttore della Fotografia) 2010








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