“Come fotografiamo” rivela la modalità con la quale ci relazioniamo con noi stessi e col  mondo, è il nostro “sguardo” (colorato dalle emozioni prevalenti che ci “abitano”). “Come fotografiamo” può essere un intervento manipolativo, predatorio, invasivo, giudicante, moralistico oppure idealizzante, o ancora, rispettoso, compassionevole, neutro, distaccato, freddo, ironico …

“Come fotografiamo” rivela il nostro grado di presenza e consapevolezza.                        

Il workshop fornirà alcune chiavi utili per interpretare e gestire il linguaggio del corpo e delle emozioni e come rappresentarle fotograficamente; come indurre rilassamento e fiducia, sciogliere eventuali tensioni e rigidità delle posture in maniera efficace e veloce, come creare “presenza” nello sguardo della persona ritratta.

Il programma prevede l’esplorazione dei ritratti realizzati da alcuni dei più interessanti autori (tra gli altri, Irving Penn, Richard Avedon, Robert Mapplethorpe, David La Chapelle, Nan Goldin, Annie Leibovitz, Mario Testino….).

Saranno analizzati le attrezzature adatte e alcuni schemi di luce continua e flash in studio e location, composizione ecc.

Il lavoro pratico prevede, tra interazione e introspezione, lo shooting tra i partecipanti (in modo da sperimentare consapevolemente le due funzioni di operatore e soggetto da ritrarre). Viaggeremo con la macchina fotografica guidati dalle qualità del cuore (coraggio, accettazione, lucidità, sensibilità, presenza), alla scoperta che tutti, (proprio tutti!), sono “soggetti interessanti da fotografare”, al di là della maschera sociale che si agita in superficie.